Trekking e Cammini

Informazioni utili per il turista che vuole scoprire e conoscere Cortona e il suo territorio.

Gli itinerari proposti permettono di apprezzare al meglio il paesaggio della montagna cortonese a cominciare dai principali tipi di vegetazione. Sul versante esposto a sud sono infatti presenti le cerrete, i lembi di lecceta, i castagneti; nelle aree di crinale dominano gli arbusteti e le praterie; estesi anche gli impianti artificiali di conifere. Sul versante esposto a Nord, rivolto verso la Valtiberina, si distingue, nella parte più elevata, la presenza di una rigogliosa vegetazione forestale a prevalenza di castagno. Sui crinali tuttora occupati da praterie e cespugli si trova oggi l’avifauna più interessante. Fra i rapaci più importanti il Biancone, l’albanella minore, la poiana, il gheppio, lo sparviero ed il pecchiaiolo. Fra i piccoli volatili la magnanina, la sterpazzola, l’allodola, lo zigolo. Fra i mammiferi soprattutto il cinghiale ma anche cerbiatti e, raramente, il lupo. Dal punto di vista storico, si ripercorre antichissimi sentieri di crinale esistenti fin dal neolitico, incontrando tratti di strade basolate di età romana. Sono escursioni uniche che si sviluppano principalmente sui crinali e controcrinali ed offrono suggestivi scorci panoramici sulla Valdichiana, il Lago Trasimeno e sull’appennino Umbro Marchigiano.

CROCE DI S. EGIDIO, PORTOLE, PASSO CERVENTOSA E MONTE GINEZZO

Distanza: 10,60 km (a/r)
Dislivello: 200 mt
Difficoltà: MEDIO-FACILE

Dopo aver raggiunto l’Alta S. Egidio attraverso il percorso CAI 563 partendo dalla zona del Sodo o seguendo il sentiero 561 dalla località Torreone (e che coincide con parte della strada romana inserita nel parco archeologico), è possibile riallacciarsi al sentiero 50 del C.A.I., che costeggia il Monte Cuculo, il Monte Melello e il Passo della Cerventosa, e raggiungere Monte Ginezzo. Il percorso passa per buona parte all’interno del SIC (Sito di Interesse Comunitario) “Monte Ginezzo” area tutelata per gestire e proteggere gli habitat di brughiera e prateria oltre ad alcuni uccelli, in particolare rapaci, ed è attestata inoltre la presenza del lupo, che va ad arricchire la già varia e particolare composizione faunistica di questi luoghi. Con una piccola deviazione (circa 2,5 Km) si può arrivare fino alla cima del Monte Giudeo dove esisteva un’antica fortezza di cui restano solo poche tracce, ma possiamo sostare sul prato godendoci una spettacolare vista a 360° che va dall’Amiata all’Appennino. Passando per i boschi della Cerventosa si può percorrere il sentiero natura realizzato dalla Provincia di Arezzo a scopo didattico.

ANELLO TORREONE, CROCE DI SAN’EGIDIO, LE CELLE E TORREONE

Distanza: 12,50 km (a/r)
Dislivello: 500 mt
Difficoltà: MEDIO

Partendo dal Santuario di S. Margherita, che sovrasta Cortona ed è raggiungibile facilmente con la macchina, inizia il percorso che segue il sentiero CAI 561S. Scendendo lungo la strada sterrata a destra della porta di accesso del piazzale fino al Torreone, si arriva all’incrocio con la strada principale, procediamo di fronte con un sentiero che sale accanto alla chiesa di S. Carlo, indicato da apposita segnaletica. Dopo aver superato le ultime abitazioni, si trova una maestà in pietra e successivamente ci si inoltra in una pineta continuando a salire lungo il percorso basolato, memoria di un’antica strada romana, fino a un punto panoramico che consente di vedere Cortona e la Valdichiana. Il tracciato prosegue attraverso un castagneto e, mantenendo la destra si arriva ad un’area attrezzata per pic-nic in prossimità della croce di S. Egidio (dove è possibile raccordarsi con il sentiero CAI 50). Tornando indietro si incontra il bivio che scende verso l’eremo francescano delle Celle (CAI 563) per risalire poi al Torreone.

CORTONA, LE CELLE, CATROSSE E SODO

Distanza: 14,60 km (a/r)
Dislivello: 500 mt
Difficoltà: MEDIO-ALTA

Partendo da Piazzale Garibaldi nel centro storico di Cortona e percorrendo il viale del Parterre si segue il sentiero CAI 561 su per una morbida ma progressiva salita immersa nel verde fino ad al Torreone; scendendo verso Cortona si segue il bivio sulla destra e si prende la via verso le Celle, il meraviglioso eremo dove San Francesco arrivò seguendo l’itinerario dei suoi viaggi in Toscana, lungo il sentiero CAI 563 Da qui ci si addentra nella parte più caratteristica del trekking: il sentiero dei mulini. Attraverso un passaggio nella boscaglia tra torrenti, angusti canyon, piccole cascate, gorghe ed archi secolari avvolti dall’edera, si scende verso Villa Venuti a Catrosse e si segue il corso del Rio di Loreto. Fino alla metà del secolo passato erano ben 17 i mulini ad acqua lungo il questo di questo torrente di soli 3 Km, oggi in parte visibilio riconoscibili in strutture recuperate.

M. GINEZZO, M. MAESTRINO E ROCCA DI PIERLE

Distanza: 11,60 km (a/r)
Dislivello: 450 mt
Difficoltà: MEDIO

Dal punto di vista storico si ripercorre gli antichissimi sentieri di crinale esistenti fin dal neolitico, utilizzati prima dal popolo degli Umbri poi dagli Etruschi e consolidati dai romani in età imperiale con le strade basolate cioè lastricate, che incontreremo a tratti lungo il cammino fino alla Rocca medievale di Pierle, che anche se in parte diruta colpisce ancora per la sua mole nobile e imponente.

PORTOLE, TEVERINA E FALZANO

Distanza: 12 km
Dislivello: 650 mt
Difficoltà: ALTA

Il sentiero segue quasi esclusivamente la strada basolata. Da Portole si prende la strada sterrata che sale in mezzo alla pineta attraverso il complesso forestale di Monte Castel Giudeo. Superato il primo bivio, si prosegue fino all’incrocio successivo per la cima del Monte Traforata. Nei pressi del Monte Castellare la strada basolata scende fino all’edicola della “Madonna del latte” a Teverina. Da qui la strada diventa sterrata; si prosegue superando Teverina Bassa con la strada che traversa i campi fino ad una vecchia Maestà e poi costeggia il fiume. Nella giusta stagione si può guadare il fiume e passare davanti al mulino per arrivare al ponte e al luogo in cui sorgono il monumento ai Caduti e la Pieve di Santa Maria a Falzano.

VIA ROMEA GERMANICA

L’attuale Via Romea Germanica ha recuperato un’antichissima via di pellegrini che unisce Stade a Roma, molto frequentata a partire dal XIII secolo. Il tratto che insiste sul territorio di Cortona arriva da Castiglion Fiorentino e prosegue verso Pozzuolo; è un percorso di mezza costa in cui si gode di spazi aperti tra magnifiche vedute della Valdichiana. Volendo, si può fare una comoda deviazione verso l’eremo francescano delle Celle. I soci dell’Associazione Via Romea Germanica hanno una convenzione con il MAEC per speciali agevolazioni.

VIA LAURETANA (TRATTO SENESE ARETINO)

Il tracciato della Via Lauretana che insiste sul territorio cortonese ricalca un’antica strada etrusco-romana di collegamento tra Cortona, Montepulciano e Siena divenuta poi l’antica via di pellegrinaggio che per secoli
ha collegato Siena – e quindi la Via Francigena – a Cortona in direzione della Santa Casa di Loreto: parte infatti da Porta Pispini a Siena per raggiungere Camucia in un suggestivo percorso in mezzo alla campagna chianina da percorrere a piedi, in bike o a cavallo.

SENTIERI DEL MAECPARCO

Il progetto dei sentieri del MAECparco mette a sistema la fitta rete di strade basolate di età etrusco-romana che insistono per oltre 120 chilometrisul territorio cortonese e sono state inserite all’interno del Parco Archeologico di Cortona. Sono percorsi di montagna mezza costa e campagna lungo i quali si trovano reperti archeologici, elementi storico-architettonici e naturalistici di grande impatto.

SENTIERO DELLA BONIFICA

Il Sentiero della Bonifica del Canale Maestro della Chiana unisce Arezzo con Chiusi attraverso una valle in cui affondano le radici magiche della civiltà etrusca; completo, è un percorso di circa 60 chilometri attrezzato e protetto per chi viaggia lentamente, in bici o a piedi, perfetto per un turismo sportivo familiare. Questa area fu interessata, a partire dalla metà del XIV secolo, da una vasta opera di bonifica che, avviata dalla famiglia Medici, proseguì sotto gli Asburgo-Lorena avvalendosi dell’opera di illustri scienziati e abili ingegneri come Leonardo da Vinci, Galileo Galilei e Vittorio Fossombroni, tecnico aretino a cui il percorso è dedicato. Oggi quel sistema di chiuse di epoca granducale, che si intreccia con il fascino di natura, storia e produzioni tipiche di questo spicchio di Toscana, è diventato un itinerario ideale per i cicloturisti, anche grazie alla vicinanza di due linee ferroviarie che facilitano il rientro al punto di partenza. Nel tratto cortonese il sentiero passa molto vicino ai Tumuli etruschi del Sodo, ai quali con una piccola deviazione conduce il Sentiero dei Principi Etruschi.

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